
“Ho trascorso il primo mese a letto e poi ho iniziato la fisioterapia per recuperare le forze. Avevo anche diversi traumi e fratture. Ho recuperato tutto il possibile anche grazie al tennistavolo che è sport di movimento”.
L’esperienza in ospedale. “Volevo uscire prima possibile ma allo stesso tempo dicevo ‘meno male che sono vivo’. Ero circondato dagli amici e famiglia. I medici si sono affezionati a me e io a loro. Sono uscito il 25 ottobre: il giorno dopo ero a Scuola e quello successivo in palestra”.
Sviluppa questa passione al TT Savona: è prima una terapia, poi un passatempo e infine l’occasione per costruire un percorso da atleta di vertice. “La carrozzina mi consente di muovermi. Fa parte di me, mi aiuta. Quando gioco a ping pong la disabilità scompare. Nel mio sport ci sono 10 classi per disabili, 5 in carrozzina e 5 in piedi. Per migliorare occorre insistere su punti di debolezza”.
Matteo e le sue passioni sportive. “Prima del tennistavolo, ho praticato calcio, sci, nuoto”. La vita al centro federale di Lignano Sabbiadoro. “Siamo isolati dal Covid, siamo in una bolla. Grande opportunità, già da giugno 2020. Allenati bene e tanto, senza ansia competizioni a breve. Tre ore allenamento 9:30-12:30. Prima mezz’ora si allenano i servizi, da qui si inizia il gioco. Poi ancora sul campo dalle 16:30 alle 19:30”.
Tre medaglie d’oro ai Mondiali Under 23 di Praga 2016, la vittoria agli European Paralympic Youth Games a Genova 2017, il titolo italiano assoluto e tante affermazioni a livello internazionali. L’obiettivo è la partecipazione alle prossime Paralimpiadi di Tokyo 2020, decisivo sarà il mese di giugno. “La Cina è la nazione più forte, molto competitive anche Germania e Francia. Noi siamo in crescita, io farò di tutto per vincere il torneo di qualificazione paralimpica”.
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