La lunga rincorsa di Stella Caruso: “La mia emozionante Pallavolo tra disciplina e collaborazione”

0

La bellezza ideologica del David di Michelangelo sta nelle mani perfette, in marmo di Carrara, che rappresentano la forza del pensiero, a cui permettono di liberare l’estro creativo. Similmente, è nelle mani che incarnano un’eccellenza doc della provincia carrarese che risiede la qualità naturale di Stella Caruso, talento della Pallavolo, ma è nella testa che si può ammirare il vero lavoro di fino, l’intelligenza che, a dispetto della giovane età, si amalgama a una volontà di ferro. Così come se pure le radici sono scaturite dalla florida Toscana, è sui parquet liguri che è cresciuta, e ora dei frutti di tale alacre lavoro beneficia l’Italia intera.

A dispetto del nome e dello straordinario salto di quest’estate, quando è approdata con una rincorsa sorprendente, lunga e spiazzante alla squadra azzurra che ha vinto l’Europeo Under 17 direttamente dalla sua Lunezia Volley, solida compagine di La Spezia-Sarzana, non le piace volare troppo, se non sopra la rete, né assumere atteggiamenti da Star.  Forse perché della rassegna continentale è stata nominata miglior opposto: metaforicamente, come una statua, non fare mai un passo più lungo della gamba; in pratica invece muoversi, allenarsi, sbattersi tanto, per meritarsi ogni metro in avanti e in alto sulla sua strada. Ora è al Club Italia, e se si voltasse indietro vedrebbe che ha già un lungo percorso alle sue spalle: ma lei preferisce non perdere nemmeno un attimo e continuare a procedere, come chi sa di avere il futuro tra le sue mani.

Hai fatto parte della spedizione che ha conquistato l’Europeo Under 17 quest’estate, ci racconti il tuo percorso verso questo splendido trionfo?

“Sono tornata in campo fisicamente a Febbraio, mi sono infortunata e questo mi ha portato a stare ferma quasi un anno.  É stato un percorso un po’ particolare, perché alle spalle avevo solo 4/5 mesi di allenamento e mi hanno subito catapultata in una nuova realtà fatta di allenamenti e partite contro squadre giovanili europee.  Un percorso che non reputo molto normale, perché dopo un anno ferma non mi sarei mai aspettata di essere chiamata dalla Nazionale, e tanto meno di giocare titolare e di vincere un premio individuale importante”

Da dove nasce la passione per la Pallavolo? Quando hai cominciato a praticarla?

“Ho iniziato Pallavolo a 8/9 anni.  All’inizio non mi piaceva, non la sopportavo, cercavo sempre qualche scusa per non andare in palestra, ma c’era comunque qualcosa che mi ci faceva sempre andare.  All’inizio era un passatempo poi è diventato un’abitudine, fino ad arrivare al punto che senza non ne avrei potuto fare a meno”

Sino a oggi qual è stata sinora l’emozione più grande della tua carriera?

“Io sono ancora nuova in questo ambito, di importante non ho ancora fatto niente prima di quest’estate, per questo direi che l’emozione più grande per me è stata vincere l’europeo, perché essendo una cosa mai provata prima, e viverla in prima persona, mi fa ancora venire i brividi.

Se ripenso a come mi sentivo in semifinale contro la Grecia, che stavamo punto a punto al tie break e che poi abbiamo vinto veramente erano delle emozioni uniche, dalla tremarella che avevo nelle mani quando sono andata a battere sul 14-14 ai pianti di gioia perché quella partita infinita sembrava non finire mai”

Quanto ti alleni ogni giorno? Come mantieni il tuo corpo in forma?

“Io mi alleno tutti i giorni tre ore, alla mia età è difficile restare in forma soprattutto essendo fuori casa. Ma il club mi mette a disposizione qualsiasi mezzo necessario per rimanerlo, tra nutrizionista, programma pesi ecc.”

Quali sono per te i valori dello sport, in generale, e quelli in particolare della Pallavolo?

“Ce ne sono tanti di valori dello sport, in particolare quando entri a far parte di una squadra bisogna aver rispetto dell’allenatore e delle sue scelte, per tutte le compagne e tutte le parti integranti della squadra.

La solidarietà vista come collaborazione per remare tutti nella stessa direzione e verso un unico obiettivo di squadra. Poi la disciplina, che per svolgere una vita da atleta è indispensabile, per gli orari, per l’alimentazione, per la perseveranza. Infine il più importante e più scontato, il sacrificio.

Aggiungerei anche l’emozione e la soddisfazione nel raggiungere gli obiettivi, se sarò abbastanza brava”

Europei Under 17 Femminile: Italia campione d’Europa, la spezzina Stella Caruso miglior opposto

Ci racconti un segreto…rivelabile? Una pratica, un rito, un motto che ti ha aiutato a diventare una giovane campionessa?

“Io non mi definirei ancora una Campionessa, ma una semplice ragazza che è sulla strada per diventarlo. Il tragitto è ancora lungo, ma lo scopo e il sogno sono questi. Comunque il mio rito più grande è quello di tenere i piedi per terra, i miei genitori me lo hanno insegnato fin da subito, sì, è vero, ho vinto un europeo, un’esperienza indimenticabile ma che ormai è passata. Ora si deve guardare avanti e vedere fin dove posso spingermi con le mie capacità. Ma un consiglio é questo: sempre avere la testa sulle spalle e i piedi fissi per terra”

Una passione al di là della Pallavolo?

“Sono sempre stata una ragazza molto iperattiva, fuori dalla pallavolo mi piace fare tutto, non ho un’altra vera passione oltre a questa. Ma qualsiasi cosa che faccio, la faccio con divertimento e gioia”

Qual è il tuo rapporto con la Liguria? Cosa ti piace di più della regione?

“La Liguria è la mia seconda casa, penso che sia la mia regione preferita e anche molto familiare, infatti il mio padrino a cui volevo molto bene era di Genova. Amo il mare l’aria che si respira, tutto”

C’è una figura, del mondo dello sport o in generale, che è per te motivo di ispirazione?

“Non mi ispiro a nessuno di particolare, cerco sempre di trovare in me la forza di dare il massimo, ma come ho già detto per riuscirci gli insegnamenti dei miei genitori mi sono stati molto utili”

Che consigli daresti a una bambina o a una ragazza che si avvicina alla Pallavolo per la prima volta?

“Se un anno fa mi avessero detto che quest’estate avrei partecipato a un Europeo, giocato titolare e vinto un premio individuale, non ci avrei creduto né io né nessun altro. Se ci metti forza di volontà e sacrificio, verrai ripagato. A una bambina che vuole iniziare a fare Pallavolo, il consiglio è quello di crederci fino in fondo, e che tutti gli sforzi alla fine verranno ripagati. Mi raccomando: non dubitare mai di te stessa, perché l’insicurezza su sé stessi è l’arma più forte che ti butta giù”

Quali sono i tuoi programmi per il 2024?

“Per il 2024 ho molti obiettivi da raggiungere, che dipenderanno solo da me. Ci sono tante competizioni che si andranno a svolgere, e io farò di tutto per potervi partecipare”

Federico Burlando

Si ringrazia il Lunezia Volley La Spezia-Sarzana per aver agevolato lo svolgimento dell’intervista

Condividi questo articolo