Giacomo Costa e l’oro ai Mondiali Coastal: “Una fantastica riconferma, felice di gareggiare in casa nel 2024”

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Ci sono gli eroi e i super eroi. I secondi per natura o per destino hanno doti sovrannaturali con cui possono eludere i consueti limiti dell’ordinario; e poi c’è chi invece li supera, col duro lavoro, la grinta, la tenacia.

E ciò è certamente straordinario, anche se Giacomo Costa userebbe termini meno enfatici per i prestigiosi risultati che ha ottenuto nel Canottaggio. Non si definirebbe un eroe, ma una persona semplice con una passione, ma forse un super potere ce l’ha: trasformare tale passione in un vento che da una spinta in più alla barca sulle acque e un motore per le braccia, e così con questa energia che si autoalimentava le mete che sembravano oltre i confini raggiungibili sono davanti traguardi alle proprie spalle.

Una storia che come tutte le epopee più ricche, dall’Iliade al Marvel Cinematic Universe, parla anche di alleanze tra “eroi”, o comunque tra persone magari semplici, ma sicuramente fuori dal comune, e nel caso specifico figura l’amicizia come altra grande forza trainante, oltre alla passione, delle barche e degli equipaggi a cui Giacomo è appartenuto. Un fil rouge che ha cominciato a dipanarsi da Genova e dal Rowing Club Genovese, e che quasi come se seguisse antiche rotte ha intessuto la sua tela da Sarasota, in Florida, dove lui, classe 1997, ha vinto il Campionato del Mondo nel 4 di  coppia Pesi Leggeri Under 23 nel 2019, a Hong Kong, dove nello stesso anno ha conquistato ancora nel quattro di coppia il titolo iridato di Coastal Rowing, a Barletta dove ha riconfermato il titolo. Per poi magari chiudere il cerchio: in fondo le avventure, che si tratti di eroi, super eroi o super rematori, son fatte a cicli. E per concludere quest’ultimo, un Mondiale di Coastal Rowing alle porte della Superba, in arrivo nel settembre 2024 quando Genova sarà Capitale Europea dello Sport, sarebbe il perfetto finale. Senza però darsi dei veri limiti: in fondo quelli esistono per essere superati.

Agli ultimi Mondiali di Coastal Rowing, assieme all’equipaggio del Rowing Club Genovese ti sei laureato Campione Iridato. Ci racconti il percorso verso questo straordinario traguardo?

“Siamo diventati Campioni del Mondo con la nostra società, il Rowing Club Genovese, e tesserati oltre a me ci sono Edoardo Marchetti, e Alessandro Calder. Abbiamo raggiunto questo risultato con Edoardo Rocchi, che è tesserato della Canottieri Gavirate ma ha iniziato a remare per lo Speranza Pra’, e Lorenzo Gaione, tesserato Cus Torino dove studia, ma che ha iniziato a remare ai Canottieri Sampierdarenesi.  Il percorso è nato proprio da quattro ragazzi che si conoscevano da una vita e facevano tutti Canottaggio in Liguria, e si son ritrovati l’anno scorso a remare assieme sul Galeone di Genova, e trovandoci molto bene assieme ci siamo dati come obiettivo di andare al Campionato del Mondo di Coastal Rowing. Eravamo molto motivati ad andare noi cinque assieme, e da lì è nato il progetto che poi è stato sostenuto dagli allenatori dell’unità genovese: Giulio Basso, Lorenzo Keyes e Gabriele Galioto. Da lì è nato il progetto: trovare una barca su cui allenarci, un momento in cui fossimo tutti assieme a Genova, e concentrarci soprattutto nell’ultimo periodo per ritrovare la miglior barca per il Mondiale di Barletta”

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Da dove nasce la passione per il Canottaggio? Quando hai cominciato a praticarlo?

“Spinto un po’ dagli amici che avevano incominciato a praticarlo, un po’ dal fratello che già lo praticava, mentre io facevo Atletica al Cus Genova. Non ero a un livello particolare. Ho deciso di seguirli e di andare anch’io verso il mare, ed è nata una gran passione grazie alla squadra con cui ho remato. Ho iniziato quindi a praticarlo all’età di 13 anni”

Qual è stata l’emozione più grande della tua carriera?

“Ho diversi step di emozioni. Ho tre grandi, grossi ricordi, emozionanti: il primo è stato il primo titolo italiano nell’imbarcazione dell’otto pesi leggeri, con tutti i ragazzi con cui sono cresciuto facendo Canottaggio; i primi anni non eravamo così performanti, siamo cresciuti assieme nella società, e quindi è un ricordo indelebile, perché era qualcosa che sino a qualche anno prima sembrava irraggiungibile. Nello stesso modo tre anni dopo mi son ritrovato a vincere il Campionato del Mondo nel 4 di Coppia Pesi Leggeri in America a Sarasoto in Florida e anche lì è stata un’emozione fortissima perché 5 anni prima non mi sarei aspettato di poter arrivare così in alto. E quindi penso che le emozioni più belle siano quelle inaspettate! Anche se poi comunque ci ho lavorato duramente ed è stato tutto meritato!”

Tratta da Pagina Facebook Giacomo Costa

E confermarsi vale quanto sorprendersi?

“Sicuramente è stata un’emozione anche riconfermarsi quattro mesi dopo nella gara di Hong Kong, che abbiamo vinto sempre nel 2019, perché sai quanto duro lavoro c’è dietro, però è un’emozione un po’ diversa rispetto alla sorpresa di raggiungere qualcosa che quasi non ti aspetti di poter raggiungere”

Tratta da Pagina Facebook Edoardo Marchetti

Quali sono per te i valori dello sport, in generale, e quelli in particolare del Canottaggio?

“Quelli che mi piace veramente tanto è il lavoro di squadra, e nel Canottaggio è molto, molto particolare. Si fatica assieme, si cercano sensazioni assieme sulla barca, si fanno delle scelte assieme oltre ai sacrifici, se penso magari agli anni del Liceo e dell’Università si vive con un ritmo un po’ particolare rispetto a quelli che sono i tuoi altri coetanei. Poi nel Canottaggio esiste anche la barca singola e sicuramente ti insegna a non mollare mai, a rimanere concentrati e a sapere che mettendo tanta fatica in qualcosa si può raggiungere un risultato qualunque esso sia”

Quanto ti alleni ogni giorno? Come mantieni il tuo corpo in forma?

“Adesso ci alleniamo ogni giorno, il Canottaggio è uno sport molto particolare, che richiede una gran forma fisica in generale. Quindi facciamo corsa, un po’ di bici, palestra, allenamento coi pesi, oltre al gesto specifico del Canottaggio che si può svolgere sia in barca sia sul simulatore di voga, ovvero il remoergometro. Gli allenamenti sono molto intensi, è uno sport in cui più ti alleni e più vai forte, se lo fai nel modo giusto, quindi l’allenamento ha una grande importanza”

Ci racconti un segreto…rivelabile? Una pratica, un rito, un motto che ti ha aiutato a diventare un campione?

“Un segreto che forse non è un segreto è che mi piace veramente quello che faccio, il Canottaggio, e questo sicuramente è quello che aiuta più di tutto a diventare un campione in qualsiasi cosa. Avere questa passione significa essere molto, molto costante, anche nei momenti più difficili ed è quello che fa poi la differenza in gara. Segreti più profondi non penso di averne, è abbastanza semplice”

Una passione al di là del Canottaggio?

“Sono veramente appassionato di Sport, qualunque essi siano! E mi piace anche il lavoro che faccio: sono diventato medico e anche qui sicuramente aiuta che quello che faccio mi piace”

Per Giacomo Costa la laurea in Medicina e Chirurgia

Qual è il tuo rapporto con la Liguria? Cosa ti piace di più della regione?

“Penso che la Liguria sia bellissima a parte i suoi piccoli problemi. Nello spostarsi è una regione pazzesca, unisce il mare alle montagne e un’altra mia passione tra gli Sport è proprio di andare in montagna, camminando, sciando, quindi è bellissimo avere sia il mare che i monti a portata di mano. Non la cambierei per nulla al mondo”

C’è una figura, del mondo dello sport o in generale, che è per te motivo di ispirazione?

“Ho diversi atleti a cui faccio riferimento Ho letto ora un libro molto bello di Nicola Campiriani che ha vinto una medaglia d’oro a Londra nel Tiro a Segno. Poi ci sono molti altri sportivi che mi hanno molto colpito. Nel Canottaggio sicuramente i neozelandesi Hamish Bond, Tom MacKintosh, e Tom Murray sono un esempio, penso per tutto quel mondo. Oppure atleti che riescono ad essere grandi uomini anche al di là dello Sport, come il cestista Steph Curry”

Che consigli daresti a un bambino o a un ragazzo che si avvicina al Canottaggio per la prima volta?

“A un bambino o a qualsiasi ragazzo, perché comunque ho avuto anche dei compagni di Università che mi son venuti a trovare al mare, io lo consiglio vivamente perché penso siano un’occasione unica per un ragazzo che viva a Genova o in Liguria, perché non tutti hanno questa fortuna. Gli consiglio di iniziare, di formarsi in una squadra, di appassionarsi a quello che si fa, di darsi degli obiettivi, semplici, raggiungibili, e di non puntare tutto sul risultato.

Tratta da Profilo Facebook Rowing Club Genovese

Con la mia squadra siamo arrivati pian piano a darci un obiettivo sempre più alto: arrivare in finale, vincere la medaglia, vincere il campionato, andare in squadra nazionale, vincere il Mondiale. Un percorso che consiglio a tutti, perché sicuramente ormai c’è molta pressione sul dover raggiungere il massimo risultato ma lo Sport è bello fatto a tutti i livelli e se ci si appassiona facendolo senza pressioni si ottengono anche risultati migliori. Al di là delle gare imparar a fare Canottaggio significa in una bella giornata, di sole o anche non estiva con un bel mare piatto poter prendere la barca e uscire in mare, e soprattutto con queste barche da Coastal Rowing con cui abbiamo fatto queste gare e questo Mondiale. Penso siano emozioni e sensazioni uniche, che abbiamo la fortuna di poter fare qua nel nostro territorio”

Quali sono i tuoi programmi per il 2024?

“Sicuramente il Mondiale di Coastal Rowing in casa, l’obiettivo che ci siam dati un anno fa quando è spuntata questa voce che avrebbe potuto essere Genova a ospitarli. Sicuramente c’è tanta voglia di far bene, per quanto ormai so, dopo tanti anni che pratico questo sport, che può succedere di tutto, quindi non è detto che anche la mia preparazione dia il miglior risultato, però il mio focus è tutto lì. Tra l’altro negli stessi giorni ci sarà anche la gara del Galeone di Genova che mi piacerebbe rirappresentare perché anche quello da emozioni molto, molto belle e quindi il focus è su settembre del prossimo anno. Mi faccio trovare nelle migliori condizioni, senza rimpianti, per provar a fare un’altra volta un bel risultato. Mentre per il Canottaggio così detto Olimpico, classico, non mi do grandi ambizioni anche perché quest’anno lavorando mi sono focalizzato più che altro sul Canottaggio costiero e sul Galeone”

Federico Burlando

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