Prima di tutto ci sarebbe il Beach Volley, perché dopo un lungo inseguimento e una sfilza di podi è finalmente diventato Campione Italiano Assoluto, ma essendo un nutrizionista molto competente può spiegare sia con le parole che coi fatti i benefici di una dieta equilibrata. Miscelando tali preziosi e variegati ingredienti di base come farebbe un cuoco piuttosto che un esperto alimentare, si possono notare gli effetti di più diete ben ponderate. La prima quella effettiva, da sportivo; la seconda sempre da atleta, ma metaforica, in cui ha saputo abbinare passione viscerale, determinazione di ferro, forza di sacrificio e un’indispensabile vena di puro talento.
Genovese, ha intuito sin da bambino quale sarebbe stata la sua strada, una lunga arrampicata su un sentiero di sabbia, su cui però non lasciava orme destinate a scomparire al primo alito di vento, ma incideva tasselli. Una partita e una sfida dopo l’altra si è spinto sempre più in alto, e ora, almeno in Italia, salvo che per il compagno Carlo Bonifazi, può permettersi di guardare tutti dalla cima di un podio tricolore. Anche quel fanciullo che aveva cominciato a giocare su una spiaggia della riviera di ponente tanti anni fa, che nei granelli non vedeva la clessidra del tempo, ma un campo perfetto per inseguire una palla, perdercisi dietro senza pensare che tra un rimbalzo e l’altro si sarebbe ritrovato un titolo per le mani.
Hai conquistato il titolo di Campione Italiano Assoluto di Beach Volley, ci racconti il tuo percorso verso questo splendido e difficile risultato?
“Il percorso verso questo risultato in realtà è molto lungo, gioco da una vita a Beach Volley e sono stato nel 2016 e nel 2019 vicecampione italiano, l’anno scorso ho fatto terzo nella classifica generale, ho fatto due europei e un mondiale…esperienza ne ho ed è quello che a livello italiano mi mancava. È stato un po’ il coronamento di tanti anni di lavoro, non solo dell’ultimo anno”
Da dove nasce la passione per il Beach Volley?
“Nasce…da sempre. Ci gioco da quando sono bambino, mio padre che giocava a pallavolo a livello amatoriale quando io ero molto giovane. Andavo quand’ero piccolo coi miei genitori in spiaggia a Bergeggi e lì c’era un campo e io mi sono appassionato così! Poi dopo mio padre ha cominciato a portarmi a vedere i tornei amatoriali di Beach Volley in giro per la Liguria e da lì mi sono appassionato ancora di più, sono cresciuto, ho cominciato a fare il Campionato Italiano Under 20 di Beach Volley…in realtà ho giocato anche a Pallavolo ma ho smesso molto presto, a 18 anni. Mi piaceva ma fino a un certo punto. La mia vera passione è sempre stata la sabbia”
Quando hai cominciato a praticarlo?
“A 18 anni mi sono dedicato solo al Beach, prima col Campionato Italiano Under 20, poi con l’Assoluto, che faccio ormai da una decade. Poi negli ultimi anni ho iniziato a fare anche Internazionali ma son partito dalle spiagge Liguri di Bergeggi! Anche se io sono di Genova”
Qual è stata l’emozione più grande della tua carriera?
“La più grossa forse è stata proprio quest’anno, la vittoria dello scudetto, perché erano tanti anni che ci provavo ed è stato il culmine di un percorso. Altre emozioni importanti sono state il Mondiale che abbiamo giocato a Roma al Foro Italico, la vittoria contro la squadra del Cile nel girone è stata veramente una bella soddisfazione, e poi la nostra prima vittoria in campo Internazionale al World Tour, io col mio compagno Carlo Bonifazi”
Come mantieni il tuo corpo in forma?
“È una bella domanda! Occorre tenere conto che sono un giocatore professionista ma non faccio solo questo, il Beach Volley a livello economico non ti permette di fare solo quello, a meno che non si sia supportati da una federazione, e noi siamo un team privato. Nella vita privata sono un biologo nutrizionista, quindi la mia professione mi aiuta nel mantenermi in forma!”
Quanto ti alleni ogni giorno?
“Quando ho la settimana di lavoro mi alleno 3 volte con i pesi più 3-4 volte con la palla. Alterno poi magari con dei periodi di ritiro e di preparazione. La cosa più difficile è sempre unire i due lavori, il giocatore di Beach Volley e il nutrizionista”
Quali sono per te i valori dello sport, in generale, e quelli in particolare del Beach Volley?
“Un mix di cose…lo Sport deve unire, è passione, a livello agonistico e ancor di più a quello professionistico, è disciplina, è lavoro, è sacrificio, ma è quel sacrificio che se ripagato genera coi risultati un’emozione incredibile. Lottare per ottenere qualcosa che ti rende veramente felice, farlo con passione, rispetto degli avversari e fiducia nei propri mezzi”
Ci racconti un segreto…rivelabile? Una pratica, un rito, un motto che ti ha aiutato a diventare un campione?
“Segreti non ce ne sono. È chiaro che un minimo di talento bisogna averlo. Non tutti purtroppo possono diventare dei campioni, però io sono un giocatore di un metro e 80-81, e gioco in uno sport dove sono uno dei più bassi. Sono diventato campione d’Italia e nella mia carriera mi sono tolto tantissime soddisfazioni, quindi è chiaro che il segreto è di avere la mentalità giusta, la testa nello Sport è fondamentale, il talento non basta. Sbattere la testa, anche fallire, perché poi anche i fallimenti insegnano. Io ho fallito tante volte prima di raggiungere lo scudetto. Non mollare perché sicuramente la costanza, la determinazione, il lavoro sono “i segreti migliori”. Di veri segreti non ce ne sono. Bisogna impegnarsi, credere nei propri mezzi, avere le persone giuste come vicini. Da soli nello Sport come nella vita non si va molto lontano”

Una passione al di là del Beach Volley?
“Mi piacciono tutti gli Sport in generale e sono un fan del cinema. Mi piacciono i film Marvel”
Qual è il tuo rapporto con la Liguria? Cosa ti piace di più della regione?
“Un rapporto ottimo, mi piace tantissimo, sono di Genova, vi abito e amo la mia città. Non mi trasferirei in nessun’altra città, per quanto ovviamente sia essa che la regione abbiano dei difetti! Dal punto del Beach Volley purtroppo è una regione che nonostante sia bagnata dal mare offre veramente poco. Infatti per allenarmi mi sposto, vado a Roma. In Liguria ci sono pochi centri, poche spiagge, c’è poca tradizione, tant’è che io sono solo il secondo giocatore ligure della storia dopo Matteo Varnier, che è di Arma di Taggia, quindi Imperia, a diventare Campione Italiano”
Una passione totale, un sogno lungo 30 anni: tutto il Beach Volley italiano dietro Matteo Varnier
C’è una figura, del mondo dello sport o in generale, che è per te motivo di ispirazione?
“Per quanto riguarda il Beach Volley, Bruno Schmidt, giocatore brasiliano, campione Olimpico nel 2016 a Rio, perché è un giocatore con le mie caratteristiche, basso, con una mentalità incredibile. Altri campioni che mi piacciono, per la mentalità vincente ho sempre apprezzato Cristiano Ronaldo, un altro che è una macchina per la testa che ha, e i giocatori che non sono nati con quelle doti incredibili ma che le hanno coltivate e maturate nel tempo con la fatica e il sacrificio”
Che consigli daresti a un bambino o a un ragazzo che si avvicina al Beach Volley per la prima volta?
“Gli dico intanto di divertirsi. Lo Sport è divertimento. Soprattutto quando si è bambini, ragazzini. Io ovviamente da bambino non avrei mai pensato di raggiungere questo livello di gioco, ho sempre giocato perché mi divertivo a farlo, avevo sempre la palla in mano, è sempre stato il mio primo obiettivo. Anche perché poi quando lo Sport diventa un lavoro, il divertimento cambia! Lo Sport dev’essere sempre un divertimento. Se poi diventerà qualcos’altro, bene ma non bisogna mai perdere la voglia di giocare e di divertirsi”

Quali sono i tuoi programmi per il 2024?
“Io gioco da due anni col mio compagno Claudio Bonifazi, con cui abbiamo vinto lo scudetto quest’anno. L’anno scorso abbiamo fatto una stagione molto più internazionale, abbiamo fatto l’Europeo, abbiamo fatto il Mondiale, siamo diventati la numero 43 del Ranking Mondiale come best Ranking. L’anno prossimo l’obiettivo è di cimentarci ancora di più nel World Tour, quindi nei tornei internazionali, e di superarci ancora, quindi di provare a migliorare quello che abbiamo fatto in questi due anni. Non è sicuramente facile perché giochiamo di squadre di veri professionisti che fanno solo questo. Anche il mio compagno infatti lavora, noi siamo dei semiprofessionisti che lo fanno a livello importante ma che lavorano. Il nostro obiettivo per l’anno prossimo è migliorarsi ancora di più”
Federico Burlando