Trent’anni di Nuoto a tutto tondo: Alessandro Rivellini bracciata dopo bracciata

0

Quando si arriva a toccare il Fondo? Per Alessandro Rivellini proprio mai. Ma contrariamente di quello che potrebbe sembrare a una prima lettura, è un complimento. Intanto lui si presta a più piani di lettura: quando sembra che abbia dato e raggiunto il massimo, come se fosse alla fine di una corsia capovolge tutto e si rimette in discussione, e in capo a qualche giro dentro e fuori alla vasca è di nuovo sé stesso ma pronto a raccontare qualcosa di completamente nuovo.  O forse quando la tua specialità è il Nuoto di Fondo, la tua corsia è il Mare e ti abitui a non porre termini ai propri orizzonti.

Il Nuoto è la sua passione, ma non (tutta) la sua vita: due lauree, in ambiti molto diversi, Scienze Motorie e Giurisprudenza, il lavoro in campo bancario sino a raggiungere importanti ruoli di dirigenza, e poi la famiglia, con le due figlie che si son messe sulla sua scia.

Era il 2001, aveva da poco superato la soglia dei 18 anni che divide per legge e per tradizione il tramonto della fanciullezza dai primi orizzonti dell’età adulta, ed era uno dei primi acclamati al Gala delle Stelle dello Sport, allora nella cornice rossa e smeraldina dello Stadio Ferraris; se ci è concessa una punta di vanità, forse Stelle era già grande allora per debuttare in palcoscenici di quella levatura, anche se poi siamo cresciuti di anno in anno. Alessandro sicuramente lo era già allora, ma egualmente non ha mai smesso di darsi limiti da superare, riuscendoci. Anche se nuotava da quando aveva 4 anni, e dai 13 partecipava ai Campionati Italiani, seguire questo percorso è sempre stato tutt’altro che facile. Ma oggi ha una ricca collezione di traguardi alle sue spalle, che non sono mai definitivi: l’uno ha funzionato da passerella per il successivo.

Nel 2006 ha vinto il Campionato Italiano di Gran Fondo, fino al 2015 ha gareggiato a livello agonistico e dal 2016 al 2022 ha vinto 11 titoli nazionali. Allenandosi “tutti i giorni, al mattino alle 5.30 o alla sera dopo il lavoro, nuotando per almeno 5 km”.

In una bella intervista spiegava che il Nuoto per lui era “esigenza, habitat naturale” ma anche “uno sport duro e faticoso” che gli ha insegnato che “nulla arriva per caso e che per raggiungere gli obiettivi che ci prefissiamo è necessario pianificare bene il lavoro e impegnarsi con costanza e forza di volontà”. Ha ammesso di aver incontrato ragazzi anche più talentuosi di lui, o di aver avuto dei dubbi. Ma di aver superato i primi con una maggior determinazione, che l’ha spinto a non mollare mai, e i secondi persuadendosi a restare sempre focalizzato sugli obiettivi.

Ha recentemente ripercorso una volta di più questa marcia trionfale, che ance se lastricata piana sul H2O e sul Cloro, in realtà rimembra la montagnosa e accidentata via della Virtù tutta in salita battuta da Eracle ai tempi delle Leggende e degli Eroi. Se prima doveva alternare lo studio alle bracciate, “a 30 anni, ahimè, ho cominciato a lavorare in banca. E il connubio tra il lavoro e l’attività sportiva si è fatto ancora più difficile!”

Ma anche se sembra – e per quanto con modestia lo neghi, lo sia a tutti gli effetti- un tipo eccezionale ribadisce invece pure lui, come tanti altri campioni, la lezione Maestra dello Sport: “L’Importante è averne voglia e credere nelle proprie potenzialità. Poi da lì viene tutto normale, perché una passione, essendo tale, ti facilita a ottenere tutti i risultati”.

Maestro in tutti i sensi, e non solo perché ora è passato ai Master, tornando a gareggiare in  piscina, tesserato per i Idea Sport, è specializzato nell’Endurance, la Resistenza, che si avvia sempre di più a diventare un’eccellenza Ligure se si considerano i successi nella disciplina, che premia soprattutto la tenacia, di atleti come Marco Formentini, Luca Baldini e, oggi, Edoardo Stochino, grandissimi atleti contro cui ha competuto e con cui si è allenato.

Con lo stile Delfino sui 200 metri, categoria in cui da ragazzo otteneva risultati a livello nazionale, si sta togliendo enormi soddisfazioni

“Adesso la voglia è ancora quella di un ragazzino e mi sento ancora in forze e continuo a mettere la testa sotto, a girare le braccia e…a far uscire fuori degli ottimi risultati! L’ultimo, nel ranking Mondiale sono arrivato 3° nei 200 metri Delfino, e primo a livello Europeo! Nell’ultima gara ad Aniene, dalle parti di Roma, un ottimo secondo posto contro ragazzi molto più giovani di me. È stata una sfacchinata perché sono partito alle 7 del mattino per gareggiare alle 19.00 e son tornato poi a mezzanotte. Ma l’ho fatto perché ci credevo, mai mollare e andiamo avanti! Prossimo obiettivo: i Campionati Italiani Delfino di fine giugno, sono 7 anni che vinco i Campionati Master e ora conto di ripetermi una volta di più”

Forse ora abbiamo toccato il Fondo di una scia lunghissima prima di fatica e impegni, e poi di meritati onori e trionfi. Ma è solo momentaneo: una virata e una nuova ambiziosa meta va a delinearsi per chi ha la determinazione di spingere il limite più in là dell’orlo.

Condividi questo articolo