Il 1997 è la classe per l’anagrafe, il Mini transat quella di barca con cui ha dipinto le sue imprese su quell’immensa distesa azzurra che si distende da da Les sables d’Olonne, in Francia, per arrivare a Saint Francois, nell’isola di Guadalupe, nei Caraibi. Sono questi gli estremi della traversata Oceanica che ha compiuto nel 2021, “insieme” con altri 90 skipper. Le virgolette sono fondamentali: la grandezza e la bellezza di questo cimento è che lo si porta a termine da soli, una sfida contro e con la natura, contro e per sé stessi. E Matteo l’ha vinta.
Un traguardo che si era prefisso già molto giovane e molto esperto: iniziata molto presto l’attività agonistica allo Yacht Club Italiano, partendo da Genova e Cabella Ligure. Avvicinatosi al mondo dell’altura, prendendo parte a diverse edizioni della Giraglia, della Copa del Rey e della 151 Miglia, ha cominciato a regatare con alcuni dei più bravi professionisti italiani, come Alberto Bona e Pietro D’Alì -con Bona è inoltre de facto collega due volte, in quanto sono entrambi laureati in Filosofia- Una volta iniziato a gareggiare nella classe Mini 6,50, è stato il più giovane navigatore italiano a vincerne una regata in solitaria, e a diventarne campione Italiano e del Mediterraneo.
Mettendosi quindi in pista per seguire le stelle sull’Atlantico, che lo hanno ricondotto agli astri che splendono sul cielo di casa: Matteo è infatti tra i principali candidati come Atleta Ligure dell’Anno di Stelle nello Sport.
Ora raggiunto il suo grande sogno, ambisce a tratteggiare nuove tappe per la sua rotta che valgano quelle che ha superato: non si sa che uomo cercasse Diogene di Sinope, ma Matteo di Genova-Cabella Ligure ha trovato in sé l’uomo e l’atleta che sognava di essere da bambino, e anche se continua a espandere i suoi limiti, vuole continuare a riconoscersi in quella figura.
Da dove nasce la passione per la Vela? Quando hai cominciato a praticarla?
“La mia passione per la vela nasce abbastanza per caso. Non vengo da una famiglia di velisti tantomeno di gente di mare, la mia famiglia è dell’entroterra di Cabella Ligure. Quando ho iniziato avevo appena 6 anni, mia madre con la fine della scuola e l’inizio dell’estate invece che iscrivermi a un centro estivo pensò che mi sarebbe piaciuto fare un corso di vela, e aveva ragione!
Da quel momento, da quell’estate si è accesa in me una grande passione, e ho continuato passando subito all’attività agonistica, dapprima sugli optimist le piccole barche per bambini, poi su varie classi fino ad oggi dove questa mia passione è diventata un lavoro a tutti gli effetti.”
Quanto ti alleni ogni giorno? Come mantieni il tuo corpo in forma?
“La Vela è uno sport particolare, soprattutto la “course au large” dove si naviga da soli per giorni e si attraversano oceani e si affronta la natura, non bisogna allenare solo il corpo ma soprattutto la testa. Io fisicamente mi alleno circa tre quattro volte alla settimana. Poi c’è lo studio per allenare la testa anche lì c’è veramente tanto lavoro”

Il momento più emozionante della tua carriera?
“Il momento più emozionante della mia carriera me lo porto nel cuore, oggi è sicuramente uno dei miei ricordi più preziosi e uno dei miei più grandi punti di forza. Si tratta del momento in cui ho fallito, il momento dove non sono riuscito a realizzare il mio obbiettivo.
Nel 2019 avevo 22 anni e stavo compiendo la mia prima traversata dell’oceano in solitaria partecipando alla Mini transat. Avevo sognato tanto di arrivarci un giorno, e dopo anni di lavoro e sacrifici ero lì a partecipare a questa prestigiosa regata. Una notte in mezzo all’oceano al largo di Capo Verde ho avuto una collisione con un oggetto galleggiante non identificato (probabilmente un container). Questo evento ha messo in pericolo me e la mia imbarcazione impedendomi di proseguire la corsa. Riuscì in due giorni ad arrivare a Capo Verde mettendo in salvo l’imbarcazione, ma il mio sogno era finito lì è il morale era a pezzi.
Avevo toccato il fondo sentivo di non essere riuscito e di aver deluso il me bambino che dà tantissimi anni sognava questa impresa.
Grazie alle persone che mi sono più vicine sono riuscito a trasformare successivamente questo evento nel mio più grande punto di forza. Fallire è stata l’esperienza sportiva e umana più preziosa e più emozionante di tutta la mia vita, che mi ha reso un uomo e un marinaio migliore oggi.”
-Nel 2021 ci ritenterà e riuscirà a portare a termine l’impresa!
Quali sono per te i valori dello sport, in generale, e quelli in particolare della Vela?
“Uno dei valori principali dello sport per me è che prima di tutto deve essere una scuola di vita. Le sfide, la ricerca del limite, il mettersi alla prova e il fair play, questi i suoi più grandi valori per me. La vela, ha un valore aggiunto, è strettamente legata all’elemento naturale, impari a rispettare temere e vivere in mare. È uno sport dove devi sempre ricordare che non comandi tu, e che gli elementi che ti circondano possono essere tanto affascinanti quanto pericolosi se non si impara a conviverci”
Ci racconti un segreto…rivelabile, una pratica, un rito, un motto che ti ha aiutato a diventare un Campione?
“Non ho segreti particolar, forse un punto di forza è che sono sempre stato una persona curiosa, quando non so chiedo, mi piace imparare soprattutto da chi ha più esperienza, li bombardo di domande fino a che non sento di aver capito appieno”
Una passione al di là della Vela?
“Al di là della Vela porto con me una grande passione per la natura in generale, che si parli di andare in montagna, di fare surf, ma anche semplicemente di fare l’orto o lavorare la terra.
Questi sono i momenti in cui sento di essere in armonia con ciò che mi sta attorno”
Qual è il tuo rapporto con la Liguria? Cosa ti piace di più della regione?
“Il mio rapporto con la Liguria è profondo, è certamente un forte legame tanto culturale quanto affettivo. Della Liguria amo la gente, la terra le tradizioni e senza dubbio il mare.
Per il mio lavoro viaggio tanto in tutto il mondo e passo lunghi periodi lontano da casa, e posso dire che per quanto emozionanti siano queste avventure, casa e tutto ciò che la circonda manca sempre.
Spesso mi trova a pensare ” ma se ghe pensu…”””
C’è una figura, del mondo dello sport o in generale, che è per te motivo di ispirazione?
“Non credo di avere una sola figura di riferimento nel mondo dello sport, ammiro tanti sportivi di diverse discipline, ognuno per la propria peculiarità. Mi piacciono in particolare quelli sportivi che riescono a far sì che i loro progetti abbraccino e sposino cause legate all’ambiente in cui vivono tutti i giorni, dai climber che ti raccontano cos’è diventato oggi l’Everest ai marinai che raccontano delle isole di plastica”
Che consigli daresti a un bambino o a un ragazzo che si avvicina alla Vela per la prima volta?
“A un bambino o una bambina che si avvicini allo sport della vela mi sento di consigliarli di tuffarcisi a pieno perché il mare è una grandissima scuola di vita capace di instaurare nelle persone un legame talmente forte che si ricorda per tutta la vita”
Quali sono i tuoi programmi per il 2023?
“I miei programmi per il 2023 sono ambiziosi, ho in programma di costruire una nuova barca qui in Liguria per partecipare ad alcune delle regate più famose e prestigiose del mondo. Al momento ho degli sponsor che mi supportano e ne sto cercando altri per terminare il budget e iniziare quanto prima la costruzione”
Potresti essere tra gli Sportivi Liguri dell’anno! Lancia un saluto finale a tutti i tuoi sostenitori!
“Ringrazio tutti coloro che mi seguono e mi hanno seguito nelle mie avventure e competizioni, la mia speranza è di essere stato d’ispirazione soprattutto ai più giovani a cui sento di voler lasciare questo messaggio: seguite i vostri sogni, buttatevi , provateci fino in fondo, i momenti difficili possono essere tanti ma trasformare un sogno in realtà è l’esperienza più edificante che si possa vivere, e a quel punto tutti i sacrifici fatti saranno niente in confronto”
Federico Burlando
Per ulteriori Informazioni:
Per votare Matteo Sericano come Atleta Ligure dell’Anno:
https://www.stellenellosport.com/votazioni/big-maschile/