Il lancio tecnico di Filippo Montepagano: una danza con la canna da pesca

0

Un piombo è per definizione quanto di più pesante si possa pensare. Ci vuole sicuramente una certa possenza per scagliarlo a centinaia di metri di distanza, e ciò era immaginabile; più difficile afferrare la grazia necessaria per farlo vorticare lassù, contro il cielo blu, come la ballerina di un carillon che si eleva dalla sua base, per poi allungarlo su una distesa di acque al ritmo di un valzer in crescendo, prima di richiamarlo con la dolcezza di una ninna nanna. Come la afferri cotanta grazia? Filippo Montepagano direbbe con una canna da pesca.

Risponde alle domande con toni sorridenti e schietti, parole che come i suoi lanci sembrano semplici e leggere, e che invece sanno cogliere lontano e in profondità, che sanno far arrivare il giusto peso laddove serve. Come i puntini sulle sue i, chiari senza essere gravi, che pone senz’indugio; lui infatti sarebbe un pluricampione Iridato di Pesca Sportiva, un vanto e onore per tutta la Liguria ma in special mondo per la sua Chiavari, ma “Precisiamo!” -dice- “Sono ai vertici del Lancio Tecnico. Ci si sfida a chi lancia più distante e basta, non si pesca effettivamente niente, quindi è una disciplina un po’ diversa dalla Pesca Sportiva propriamente detta”.

A 28 anni l’atleta della Fi.ma Chiavari ad Asunción per la seconda volta in carriera è diventato, da Capitano della Nazionale, Campione del Mondo Assoluto di Lancio Tecnico. Al successo individuale si aggiunge il bronzo di squadra, dietro le selezioni A e B degli indomabili Argentini di Salvador Bustos, una vera e propria leggenda della disciplina con cui Filippo si è confrontato in più occasioni, in quelli che più che scontri, sono stati incontri epici. Azzurro da quando aveva 16 anni, è già dal 2014 che ai vertici globali, quando faceva parte della Squadra A tricolore. L’anno dopo è diventato pure iridato Individuale, mentre nel 2019 nella classifica individuale ha conquistato l’argento arrivando ad appena due metri dal fenomenale Bustos, il più forte lanciatore di tutti i tempi, 1089,51 mt per Filippo contro i 1092,11 dell’avversario, e ha stabilito due primati: nelle categorie 150 gr (281,19 metri) e 125 gr (280,69 mt).

Sono solo i successi più splendenti di una bacheca in cui probabilmente non sa più dove collocare tutti i titoli vinti, e questo nonostante l’agguerrita concorrenza, non solo internazionale e sudamericana, ma anche “interna”, considerando l’eccellenza della scuola italiana. Ma prima di successi e trionfi c’è la persona e la sua passione. Ed è in realtà lui a introdurre la metafora col ballo, per spiegare una disciplina che richiede abilità, concentrazione e forza, ma di cui probabilmente in troppi non conoscono i dettagli più affascinanti: “La parte più bella di questo Sport è il gesto in sé, avviene come una danza che fai te assieme al piombo, poi ti permette di scagliarlo anche oltre 250-260 metri. La seconda parte più bella per chi pratica questo Sport, almeno per me, è quando il Piombo ormai è partito, e sei a filo con il mulinello, e lo senti che sta camminando, camminando, camminando…e non sembra quasi arrivare più! E quindi ti rendi conto di aver fatto un bel lancio”

La passione per l’amo nasce “che avevo 3 anni, grazie a mia nonna, che mi ha portato a pescare gli scaglioni e le trote nel fiume sotto casa. Poi sono stato fortunato perché, mi sembra alla seconda uscita, presi una trota bella grossa e questo, si può dire, mi ha fatto abballare per sempre, perché da quel momento lì non ho mai più poggiato la canna di mano”.

Da Chiavari al mondo in 360° e ritorno

E ora che la lenza è stata proiettata pel bene verso l’alto dei suoi podi mondiali e ci sta gettando più “a  piombo” che proprio non si può nella persona di Filippo, che come tutti i veri Campioni non vale affatto meno dell’atleta, si può essere più diretti con le domande per andare più lontano, spaziare per il mondo con amici, colleghi e rivali, tutti e tre assieme prima di ritornare dolcemente alle origini chiavaresi, alle trote dell’Entella

Qual è stata l’emozione più grande della tua carriera?

“Una bella domanda! Sicuramente il primo titolo Mondiale che ho ottenuto a Pisa all’ultimo lancio è stato molto emozionante, e poi ci metterei anche i 2 Record del Mondo, soprattutto il primo, a 281 metri, che ho siglato in Sud Africa nel 2019.  Anche quelle belle emozioni! E poi in terza piazza anche il titolo Mondiale che ho ottenuto pochi giorni fa qua in Paraguay, che mi ha fatto molto piacere. Direi che il podio è questo”

Filippo Montepagano campione mondiale long casting in Sudafrica

Te il Mondiale l’hai vinto, ma il tuo compagno Francesco del Nero ha voluto concentrarsi su un altro aspetto dicendo che per lui “Agonisticamente non è stato uno dei migliori, ma lo è stato invece per l’amicizia che si è rafforzata in questo gruppo fantastico e questo mi lascerà per sempre un pensiero positivo”. La sensazione è che in Nazionale condividiate un gruppo davvero speciale, e non solo per i risultati che ottenete…

È uno Sport in cui bene o male ci si conosce tutti, oltre che essere atleti che fanno i Mondiali siamo in primo luogo amici. C’è ovviamente la gara, il risultato, di cui tenere conto, ma essere coi tuoi amici è sempre il massimo, in ogni angolo di mondo in cui ci troviamo a gareggiare

Quali sono per te i valori dello sport, in generale, e quelli in particolare della Pesca Sportiva?

“Innanzitutto la lealtà, perché vincere imbrogliando non ha alcun significato. In secondo luogo il voler sempre migliorare e superare i propri limiti. Come non ha senso vincere barando, non lo ha neppure restar fermi nella propria comfort zone, lo Sport è bello perché si cerca sempre il miglioramento, di andare oltre in un qualche modo”

Abbiamo parlato di amicizia, ma è giusto parlare anche delle belle e grandi rivalità sportive. Ti definiscono il Campionissimo della Pesca Sportiva, uno dei più forti di sempre…se tu sei Coppi, Salvador Bustos è il tuo Bartali?

“Di grandi e belle rivalità ce ne ho avute parecchie, anzi…parecchie no, ma qualcheduna sì! In primo luogo con l’italiano Alessio Massa, che è stato il primo con cui ho avuto una rivalità sia a livello italiano, che Internazionale. Ci incontravamo prima ai Campionati Nazionali e poi ai Mondiali. Ma era proprio una bella rivalità perché era anche compagno di squadra, ci spronavamo l’un l’altro a far meglio e questo nostro spronarci portava anche la squadra a far meglio. Con Bustos c’è una rivalità da ormai 4 o 5 anni, ci becchiamo ai Mondiali, ai trofei in giro per il Mondo. È bello perché anche con lui c’è questo spronarsi a vicenda che porta a migliorarci ambedue. Ora, io non sono molto pratico di Ciclismo, quindi il paragone che mi hai fatto non saprei dirti se sì o se no, però c’è una bella rivalità. Sana, pulita, e soprattutto divertente”

Una passione al di là del Lancio Tecnico?

Il Powerlifting! È una disciplina inerente al sollevamento pesi, che pure mi appassiona e pratico a livello amatoriale. Ho provato anche a gareggiare, ma poi sarebbe stato troppo e in questi casi si finisce per non saper fare bene niente. Di fatto lo pratico anche come allenamento, soprattutto per il lancio tecnico”

Che vantaggi ti dà? E come mantieni il tuo corpo in forma?

“Avere più forza permette di lanciare più forte e più velocemente il piombo, quindi uso l’allenamento in palestra per migliorare sia a livello fisico che a livello di lancio tecnico. E poi mi alleno anche sul campo Federale diLa Spezia, almeno 2 volte a settimana. Vado apposta a provare i lanci. Quindi abbino l’allenamento in palestra”

Come hai affrontato il periodo del Covid, difficile per tutti ma in particolar modo per gli sportivi?

“Mi son comprato l’attrezzattura per far palestra in casa, quindi panche, bilanciere, pesi, tutto il necessario, in modo da poter continuare con l’allenamento, e poi fortunatamente noi nel giro della Nazionale potevamo andare in giro anche in zona Rossa quando eravamo manlevati per l’allenamento. Quindi tutto sommato per il Lancio Tecnico e la mia passione tutto ciò mi ha aiutato a superare il momento difficile che c’è stato”

Ci racconti un segreto…rivelabile? Una pratica, un rito, un motto che ti ha aiutato a diventare un campione?

“Non so se può dire! Io quando vado in pedana, durante le gare importanti, mi smutando. Davanti a tutti! Mi tiro una bella smutandata e poi faccio il lancio. È così! Sono anni che lo faccio e penso proprio che continuerò!”

Qual è il tuo rapporto con la Liguria? Cosa ti piace di più della regione?

“Un ottimo rapporto, ci sto volentieri, mi piace tutta, da Spezia sino a Imperia e Ventimiglia. Quando anche sto via per gare o vacanze per 10-12 giorni, sento sempre il bisogno di ritornare…in patria!” 

Restando in Liguria, in molti tra l’Entella e il Tigullio, ma anche oltre, sono legittimante orgogliosi dei tuoi successi. Ci racconti del tuo rapporto con la Fi.Ma Chiavari?

“È iniziato nel lontano 2007. Quindi sono ormai 15 anni che sono con loro, non ho mai cambiato società e non ho mai nemmeno pensato di farlo nonostante avances negli anni da parte di altre società sia dalla Liguria che dalla Toscana. Prima di essere un gruppo di agonisti siamo un gruppo di amici. Non ci sono mai state pressioni. Anche quando la gara non va proprio come ti aspetti, ci si dà una pacca sulla spalla, un “è un bravo filo”, non c’è mai l’ansia di dover fare o dimostrare niente. Ti permettono di vivere la tua passione in maniera più spensierata, leggera e questo secondo me porta ai migliori risultati. Per cui grande Fi.Ma!”

C’è una figura, del mondo dello sport o in generale, che è per te motivo di ispirazione?

“Ci sono diverse persone e figure dello Sport che stimo e di cui apprezzo il valore, ma dire non ce ne è una che mi ispira e a cui faccio riferimento” 

Che consigli daresti a un bambino che si avvicina alla Pesca Sportiva per la prima volta?

“Gli consiglierei di divertirsi, di fare quello che più lo diverte, di passare ore a studiare come migliorare le sue montature, il suo sistema di pesca, di immergersi proprio nella disciplina. È una cosa bellissima che porta a splendidi risultati. Secondo me è molto importante fare tutto da sé, aver la possibilità di sbatterci la testa, non farsi trovare tutto pronto, non avere qualcuno che ti spieghi completamente tutto. Che lascino al bambino il piacere della scoperta, la libertà di fare i suoi errori e avere le sue vittorie”

Quali sono i tuoi programmi per il 2023?

“Dipendono un po’ dal mio 2022, perché come si suol dire il facile è vincere, il difficile è riconfermarsi. Quindi sicuramente riconfermarmi Campione Italiano e Campione del Mondo. E poi c’é la mia battaglia: fare un lancio di 300 metri in gara, per cui faccio un allenamento specifico. Sono i miei 3 obiettivi per il 2023…vedremo!”

Federico Burlando

Per ulteriori informazioni:

https://www.fimachiavari.it/

Canale Youtube

https://www.youtube.com/channel/UCDMnkzr_UQD5G-49_Dwp8ag

 

 

 

 

Condividi questo articolo