Dal circolo Golf e Tennis Rapallo ha saputo muoversi con elegante determinazione una buca dopo l’altra, e ora a 19 anni si trova sia alla fine di un esaltante circuito che al principio di uno nuovo, che si preannuncia molto più difficile ma anche più emozionante. Del resto per chi ha spirito sportivo oltre il talento per alimentarlo, più è probante il limite da superare, e più è galvanizzante affrontarlo.
Per i meriti acquisiti sul Tee si è guadagnata una borsa di studio negli States, e magari al prato della White House ci arriverà davvero: ai Presidenti piace invitare i Campioni, e Campionessa modestamente Ilaria la nacque, a Genova. Poco dopo che i suoi genitori si erano incontrati proprio a un Circolo. Più che il destino, un fiore e due amori, quello tra i suoi genitori e tra lei e il Golf, sbocciati sul terreno più verde che si potesse sperare.
Ha raccontato quest’estate: “Mi ha portato mio padre a 10 anni e mi ha fatto giocare Al Liceo mi hanno detto che negli Stati Uniti si poteva giocare come sport agonistico all’Università. Ho iniziato a mettermi un po’ più sotto e a mettere i miei video online, cercando di farmi contattare dalle Università. E lo hanno fatto. Grazie al Golf sono riuscita ad andare a studiare in America continuando il mio percorso agonistico”.
Così, addirittura guadagnatasi la possibilità di scegliere, ha optato per la Adelphi University di Long Island, stato di New York, e per le sue Pantere, ovvero il nome della squadra sportiva femminile.
Giustamente ha evidenziato come nel suo paese Natale non sia stato realizzato quanta concentrazione richieda, e dal momento che non richiede un grosso sforzo fisico – un comico americano lo definiva “il modo migliore per rovinarsi una passeggiata” – è stato derubricato a sport per anziani. Negli States invece hanno capito quanto sia confacente all’ottimo adagio “Mens Sana in Corpore Sano”, e giustamente offrono congrue borse di studio per le migliori promesse. E Ilaria tra loro. Del resto studia psicologia e ambisce a specializzarsi nella psicologia sportiva. Il Golf è un corredo formativo semplicemente perfetto per le sue ambizioni accademiche e professionali. Senza però dimenticare l’iter agonistico: a 19 anni non è dato sapere a quale delle 18 buche sia giunta, ma è senz’altro confermato che a ora non ha sbagliato un colpo.
Prima di ricevere la Borsa di studio, lo aveva posto ben chiaro come obiettivo: “Questo è ciò che voglio: sperimentare il golf del college. Voglio essere parte di una squadra che condivida la passione per il gioco. Voglio lavorare con allenatori e sperimentare cosa sia il metodo di apprendimento utilizzato fuori dall’Italia, e diventare più forte al gioco. Voglio farlo mentre conseguo una Laurea e una buona Educazione su temi che mi interessino e scoprire nuove cose. Voglio essere capace di giocare a Golf a livello competitive come sfida per me stessa e raggiungere lo scopo di raggiungere un livello più alto ma anche un’educazione adeguata perla carriera dei miei sogni”
Questa bandierina garrente all’orizzonte dai colori a stelle e strisce è stata raggiunta. Ora è tempo di scalare un’altra montagnola. O magari i gradini della Casa Bianca. Senza passare dalla Stanza Ovale, meglio un Campo da Golf che sia praticamente illimitato. Come i sogni.
Federico Burlando