A Follonica, in occasione del bilaterale di Ginnastica Ritmica tra le selezioni maggiori di Italia e Grecia in preparazione per i Mondiali di Sofia di metà settembre, Giulia è entrata in sostituzione dell’infortunata Agnese Duranti. Un esordio importante in un momento d’emergenza, ma lei ha saputo dimostrarsi pronta. Del resto è dai 9 anni che dimostra come tutta la Ginnastica, volteggiare come un essere semialato, una fata o una qualche ninfa che si libra nell’aria, sia per lei una seconda natura.
Genovese del 2004, parallelamente al suo percorso individuale colmo di successi, ha trascinato assieme a un gruppo di ragazze come lei per niente terribili, anzi tutto il contrario, decisamente magnifiche, talentuose e disciplinate, l’Auxilium verso le massime categorie nazionali. Con Siria, Alice Taglietti, e Ilaria Puglia, sotto la guida dell’ex Francesca Cugurra, anche lei Zeneize, sono arrivate prima la promozione in A2 e poi, nel 2021, in A1. Un progetto fortemente voluto dal presidente Angelo Serra, che stringendo i denti tra numerose difficoltà, segnato anche dal Covid, è riuscito con coraggio e fermezza a raggiungere mete ambiziose. Un percorso riconosciuto già nel 2019 da Stelle nello Sport, quando l’Auxilium figurava tra le società Liguri dell’anno -sebbene certamente non solo per i brillanti risultati della Ginnastica che hanno portato lustro a tutta la Città e alla Regione! –
Segatori e Cella tra le farfalle Junior della Ritmica azzurra
Giulia quindi elemento chiave di una macchina dai volti umani, i tanti che rendono l’Auxilium una famiglia per molti. Lei però ha saputo distinguersi ulteriormente: così con i colori azzurri da Junior da “farfallina” nel 2019 arrivati nelle competizioni per la sua fascia d’età un bronzo agli Europei di Baku nell’all around e tre argenti ai Mondiali di Mosca, ancora All Around e poi Cerchi e Team.
Maggiorenne dall’ultimo 5 maggio appena, ha ancora tutta una primavera lunga e verdissima davanti per crescere ancora. Ma già ora, come si conviene per una campionessa, si può coltivare la speranza che un vento dell’Est spintosi da Baku a Mosca, auspicabilmente da Sofia a Genova, sparga qui e là altre medaglie, altre presenze azzurre ma soprattutto tanti semi di Giulia. Perché anche così giovane, può essere già un esempio per far crescere gli altri. Magari con l’onomatopeico e qualificato ausilio dell’Auxilium. Perché in futuro non si riesca più a confondere l’azzurro della società da quello della Nazionale, come quando il Cielo che si scorge dalle vette più alte si confonde con il Mare.
Federico Burlando