Ma è da una vera forza della natura che conta più di mari e monti, il suo Maestro Pietro Carretto, ha acquisito la sua, di forza: e ora Samuele Varicelli, cresciuto nei Portuali Savona Lotta ASD, parteciperà ai Giochi del Mediterraneo, portandosi dietro l’orgoglio di una tradizione non solo pluridecennale, ma marchiata dal segno di famiglia.
Medaglia di bronzo Juniores nel 2015, una partecipazione alla finale per il titolo italiano nel 2020, vede nei Giochi non solo un’opportunità ma anche un giusto premio per la rotta che ha saputo intraprendere e percorrere con intelligenza e grinta. Anche se con un ciclone come Pietro Carretto a spingerti, in effetti è tutto un po’ più facile.
Da dove nasce la passione per la Lotta? Quando hai cominciato a praticarla?
“Ho iniziato lotta nel 2012 dopo 11 anni di pallanuoto, mi sono avvicinato a questo sport grazie a mio padre che la pratico da giovane. Ad allenarmi tutt’ora c’è il maestro che allenò proprio mio padre, Piero Carretto”
Quanto ti alleni ogni giorno? Come mantieni il tuo corpo in forma?
“Tengo una media di circa due allenamenti al giorno e di 11 settimanali, molto diversificati tra di loro. Lotta, corsa, pesi e circuiti”
Qual è stata l’emozione più grande della tua carriera?
“Sicuramente aver partecipato alla finale per il titolo italiano nel 2020 e anche l’aver raggiunto la promozione in campionato con la squadra tedesca per la quale lotto, “KG Wurmlingen/Tuttlingen”
Quali sono per te i valori dello sport, in generale, e quelli in particolare della Lotta?
“Sicuramente uno sportivo deve avere molta dedizione al sacrificio, la lotta è uno sport di contatto, molto duro e bisogna saper continuamente soffrire sia in allenamento che in gara.”
Come hai affrontato il periodo del Covid, difficile per tutti ma in particolar modo per gli sportivi?
“Come per chiunque è stato un periodo molto difficile. Non potendosi allenare soprattutto nel mio sport che è di contatto, ho dovuto arrangiarmi con dei pesi e fare solo lavoro individuale”
Ci racconti un segreto…rivelabile? Una pratica, un rito, un motto che ti ha aiutato a diventare un giovane campione?
“Sinceramente non ho nessun rituale, prima di un incontro cerco sempre di isolarmi con la mente e di concentrarmi”
Una passione al di là della Lotta?
“sono un tifoso accanito della Sampdoria, seguo la squadra sempre in casa e anche in trasferta quando posso”
Qual è il tuo rapporto con la Liguria? Cosa ti piace di più della regione?
“Io sono molto legato alla mia terra, in particolare Savona, è la mia città e per lei sono sempre orgoglioso di rappresentarla, il mio è proprio un attaccamento morboso che è cresciuto sempre di più da quando sto molto tempo fuori regione per via dello sport”
C’è una figura, del mondo dello sport o in generale, che è per te motivo di ispirazione?
“Il mio punto di riferimento c’è l’ho proprio a Savona ed è il mio Maestro Piero Carretto. Lui rappresenta tantissimo per me, ha cresciuto generazioni su generazioni di lottatori a Savona, chiunque in ambito sportivo lo conosce a Savona. A lui devo tutto, mentalità, saper soffrire e ambire sempre in alto, a lui devo veramente tutto”
Che consigli daresti a un bambino o a un ragazzo che si avvicina alla Lotta per la prima volta?
“La lotta è sicuramente uno sport duro ma che a livello di valori può dare tanto. Per quanto questo sia uno sport individuale in realtà la squadra conta moltissimo. La lotta ti dà tutto: esplosività, forza, velocità, strategia dell’incontro. Si passa veramente dal tirare su i pesi a fare i salti mortali. È Uno sport completo.”
Quali sono i tuoi programmi per il futuro?
“Sicuramente i giochi del Mediterraneo. È l’avvenimento più importante della mia “vita sportiva”. Per il futuro ho sicuramente già il campionato tedesco da preparare per Settembre”
Un saluto finale ai tuoi tifosi e ai lettori di Stelle nello Sport!
“Spero di dare delle soddisfazioni alla mia regione. Ciao Amixi!”
Federico Burlando
Per ulteriori Informazioni:
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