«Il mio tempo di Madrid è il nuovo record italiano e sono orgogliosissima di dirlo, e ad Atene vado sereno e tranquilla, magari una finale sarebbe un altro sogno che si avvera»
Così si era espressa Paola Cavallino sul palco, subito dopo aver ricevuto il trofeo dal Direttore del Secolo XIX Antonio Di Rosa, tra l’altro proprio quell’anno insignito del prestigioso premio Alfo Russo per il giornalismo. Per certi versi quindi due campionissimi delle proprie discipline in un anno di grazia, subito prima di ottenere importanti affermazioni pubbliche e personale.
Veniva dal secondo posto agli Europei ma non era certo che si piazzasse nella Finale. Invece regalò questa grande emozione, qualificandosi all’ultima fase dei 200 metri Farfalla, contribuendo alle basi della più bella epopea del Nuoto Azzurro, varata pochi anni prima da Fioravanti e Rosolino e oggi portata avanti da molteplici esponenti maschili e femminili, tra cui il sestrese Alberto Razzetti e la genovese Martina Carraro.
Se la Liguria è cresciuta tanto tra le acque delle piscine dopo aver dominato nei secoli i mari del Mediterraneo deve ringraziare splendide atlete come Paola che una volta appesa la cuffia della professionista hanno indossato quella della tutrice, e si sono ricalate nella vasca per insegnare i loro valori. Certo, anche a nuotare meglio e magari pure a vincere, ma soprattutto ad affrontare una disciplina con passione, serietà ed equilibrio. Negli anni ha partecipato spesso ad altri eventi di Stelle ed è sempre stata prima di tutto testimone della necessità di rafforzare lo spirito sportivo nei giovani, in primis per formarli al meglio come persone.
Ben conscia che la classe non è acqua ma che in acqua si può trovare, è diventata istruttrice di nuoto, ed è stata la prima allenatrice del rivarolese Mattia Alessandro, il sedicenne che nel giugno 2018 ha abbattuto due record regionali di categoria che dal 1984 erano in mano a un terzo genovese, Guido Cocci.
Testimonial per l’Aism, l’associazione che riunisce i malati di sclerosi multipla, si è spesso schierata in prima fila contro le cattive abitudini alimentari che dilagano tra bambini e teenager.
Atene è stato il culmine della sua carriera, che comunque l’ha vista conquistare, dopo aver interrotto l’attività agonistica per maternità ed essere ritornata alle competizioni, altri importanti allori: al Trofeo Sette Colli di Roma nel 2008 ha migliorato il suo tempo personale, e si è aggiudicata la partecipazione ai Giochi di Pechino. Non si possono assolutamente non menzionare gli exploit giovanili: partita dai Nuotatori Rivarolesi, milita per 16 anni nel Multedo 1930 (con cui vince numerosi titoli italiani, l’argento agli Europei e la finale alle Olimpiadi di Atene) dove esplode agonisticamente prima di approdare alla Società Ginnastica Andrea Doria dove chiude la carriera con la partecipazione alle Olimpiadi di Pechino. Da segnalare i 5 successi in Acque Libere al Miglio Marino di Sturla conquistati con Multedo la rendono una protagonista assoluta della classicissima di gran fascino dalla storia ultracentenaria. AI Campionati Italiani invece può annoverare un totale di 47 medaglie, di cui 13 d’Oro.
In definitiva quell’astro nascente che è stato la Pellegrini nella sua scia ha illuminato il Nuoto da Atene a Tokyo, ma a Genova c’è stata e c’è ancora una Stella che non è stata da meno; la sua luce forse è stata meno sgargiante e meno adatta ai riflettori, ma laddove è passata ha lasciato segni incancellabili, che mostrano il percorso a tutti coloro che cercano la loro via a bracciate, tra il sale o tra il cloro. Ora il testimone è nelle mani della figlia Virginia Consiglio, classe 2005 atleta nata e cresciuta a Genova all’Andrea Doria che ha iniziato alla grande la sua avventura nella Sezione Nuoto del Circolo Canottieri Aniene.
Federico Burlando