In pochi mesi ha già raggiunto oltre 6.000 famiglie. Con il vostro aiuto speriamo la diffusione possa ulteriormente aumentare perché solo con l’informazione e l’educazione al rispetto potremo sconfiggere questa “piaga”.
Le vittime sono soprattutto i giovani tra i 12 e i 16 anni. Imbattersi in episodi di cyberbullismo è sempre più diffuso, tanto da poter parlare di una vera e propria emergenza mondiale.
I dati provenienti dall’Eures raccontano di un fenomeno in crescita. Su un campione di 1.022 studenti delle scuole secondarie superiori di Roma: il 66,9% dei giovani è stato almeno una volta vittima di bullismo; l’81,3% è stato spettatore; la scuola il principale luogo dove si sviluppano episodi di violenza.
Secondo quanto diffuso dalla Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps), in occasione della Giornata Nazionale contro il Bullismo e il Cyberbullismo, oltre il 50% dei ragazzi tra gli 11 e 17 anni ha subito episodi di bullismo, e tra chi utilizza quotidianamente il cellulare (85,8%), ben il 22,2% riferisce di essere stato vittima di cyberbullismo.
Questi dati “aiutano noi specialisti e le famiglie – commenta Giuseppe Di Mauro, presidente Sipps – ad avere una fotografia chiara e netta di una tragica realtà che, purtroppo, è ancora in espansione e necessita di una lotta congiunta di tutti gli attori coinvolti, istituzioni, famiglie e specialisti sanitari”.
Il 72,6% dei ragazzi ritiene necessario avere delle regole, anche se solo nel 55% delle famiglie danno delle vere e proprie indicazioni: l’80% dei ragazzi riferisce infatti che l’unica limitazione ricevuta è legata al tempo di utilizzo, oltre a quella di non visitare siti porno e di mantenere chiuso il proprio profilo social.
Indipendentemente dalle differenze percentuali dei due studi, appare comunque un fenomeno in crescita che necessità di essere arginato. La scuola è sicuramente il luogo dove iniziare questo lavoro di prevenzione ma solo con la partecipazione attiva delle famiglie. Serve un vero e proprio patto educativo.
Il primo passo è sapere cosa è il Cyberbullismo, quali sono le conseguenze per chi è reo e per le rispettive famiglie. Sapere come affrontare il tema nella Scuola (dove è istituito un referente per il cyberbullismo) e con le autorità preposte ad affrontare le situazioni con l’obiettivo non solo di “ammonire” ma anche di rieducare.
Per questo primo passo è fondamentale diffondere l’informazione. Aiutateci a veicolare sui vostri profili social il Video “Cyberbullismo: sicuro di sapere cos’è?”.