Cosa ha significato quella freccia per il tiro con l’arco italiano?
Sicuramente è stato un simbolo per fare promozione, abbiamo avuto tanti nuovi iscritti e personalmente sono contento di aver promosso il tiro con l’arco con una medaglia d’oro olimpica.
Hai incontrato tanti giovani anche alla Festa dello Sport di giovani, quale messaggio gli lasci a proposito di sport?
Per fare sport serve tanto sacrificio, non bisogna mai mollare.
E per diventare campioni c’è una ricetta?
Sicuramente ci vuole tantissimo impegno, bisogna passare tante ore a tirare frecce sul campo ed è importante poter avere un tecnico che ti segue costantemente.
Che stagione stai vivendo?
Ora devo pensare ai Mondiali e spero di potermi qualificare anche se sono un po’ indietro in classifica, a febbraio ho vinto il mio 55esimo titolo italiano. Con l’età che avanza si programma tutto di anno in anno e comunque sto notando che è il momento di puntare molto più sulla qualità che sulla quantità.
Che cosa provi quando rivedi la freccia di Londra?
Fino a due anni fa mi commuovevo ogni volta perché è stata un’emozione fantastica, ora però la vedo come una freccia come tutte le altre.