Il giovane talento argentino è stato il genoano più votato, secondo assoluto nel derby del voto alle spalle del vincitore Muriel. Ha ricevuto in anticipo l’Oscar dalle mani del Prof. Franco Henriquet, presidente della Gigi Ghirotti Onlus. Ha ringraziato i tifosi genoani per avergli permesso di vincere il prestigioso riconoscimento, simbolo di impegno, dedizione e passione nei confronti dello sport. Simeone contento per la sua prima stagione in Italia e per aver conquistato la salvezza con il Grifone, in seguito a una stagione parecchio travagliata, ha dedicato il premio alla squadra e a tutto l’ambiente genoano, una vera e propria famiglia che gli ha consentito di crescere e farsi strada nel calcio italiano. “Non pensavo che il mio inserimento nella nuova realtà potesse essere così veloce- ha spiegato Simeone- avevo davanti a me un attaccante importante come Pavoletti e da lui ho imparato molto, poi mi si è presentata un’opportunità e mi sono fatto trovare pronto. Il calcio è questo”. L’altra stella rossoblucerchiata premiata dagli sportivi genovesi è stata Luis Muriel, un giocatore che Simeone ammira per il suo talento: “Ha grande qualità, uno dei migliori della Samp. Sono sicuro che farà tanta strada”. L’ex River Plate ha poi vestito i panni del tifoso votante per il progetto di Stelle e nella sua scheda ideale ha indicato Veloso come rossoblu dell’anno: “Miguel è un centrocampista eccezionale. Quando ha giocato ha fatto benissimo, dimostrando sempre una gran voglia di vincere”. Non c’è solo il calcio nella vita della nuova “stella nello sport” che dopo aver sottolineato l’amore per il calcio ha dichiarato di essere un appassionato di pesca e di aver cercato di praticare il tennis anche se con risultati non soddisfacenti. Il suo destino era calciare la palla in rete, non sopra di essa con un colpo di racchetta e oggi può farlo davanti alla tifoseria del club più antico d’Italia, la stessa che lo ha indicato come il giocatore più rappresentativo dell’anno.
Ma il calcio è di casa per Simeone e la stella che ha illuminato il suo cammino, il campione che è stato il suo punto di riferimento principale non poteva che essere il padre Diego, oggi allenatore dell’Atletico Madrid: “Papà è una persona eccezionale dentro e fuori dal campo. Ho avuto la fortuna di ammirarlo e i suoi consigli sono il tesoro più grande. La cosa che mi piace di più di Genova? Il sorriso delle persone. Qui mi sento a casa”.