Mancano ormai pochi giorni alla Festa dello Sport del Porto Antico, atto finale della quindicesima edizione del progetto Stelle nello Sport. In attesa di scoprire chi saranno gli atleti più votati ed i testimonial, abbiamo intervistato Vittorio Ottonello, il presidente del Coni Liguria, che promuove e sostiene l’iniziativa con grande entusiasmo.
Presidente, ci avviciniamo alla conclusione di questa edizione di Stelle nello Sport.
“Come ho già detto tante volte, il progetto è ormai diventato un punto di riferimento per lo sport ligure, una vetrina indispensabile per dare visibilità a tutte le discipline, qualunque sia il livello a cui vengono praticate. Unisce solidarietà, educazione e agonismo, il tutto con un’organizzazione sempre impeccabile, nonostante nella nostra regione sia tutt’altro che semplice tenere le redini di un’iniziativa del genere. Tutto il Coni Liguria attende con grande entusiasmo la Festa dello Sport, nella cornice meravigliosa del Porto Antico. Saremo lì, per far sentire la nostra presenza e spiegare come ci stiamo muovendo per continuare a far crescere lo sport della nostra regione”.
Può dirci qualcosa in merito ai progetti che state portando avanti in questo periodo?
“Posso dire, senza nascondere un po’ di orgoglio, che la Liguria si sta candidando con forza come una delle regioni leader nel panorama dello sport italiano, in particolare per due iniziative promosse dalla Giunta per lo Sport Ligure. Il primo è l’Osservatorio. Con la sua attività di monitoraggio, è stato individuato dal Coni come “progetto-pilota”, avrà una portata sempre maggiore. Il secondo, ancora in fase di sviluppo, ma molto promettente, è quello del Centro di Orientamento Promozione Sportiva”.
In cosa consiste?
“Si tratta di una serie di esami riservati a bambini di 11 anni, un’età fondamentale nello sviluppo fisico e mentale. Con la collaborazione dell’istituto Il Baluardo, circa 200 giovani si sono sottoposti ad alcuni test sotto tre diverse prospettive: bio-medica, psico-pedagogica e metodologico-sportiva. I risultati vengono utilizzati per creare un profilo psico-motorio estremamente completo, utile tra le altre cose a indicare un possibile sport ideale per i soggetti esaminati. I genitori ci hanno espresso la loro soddisfazione, proseguiamo su questa strada con entusiasmo”.
Anche alla luce di queste novità, come possiamo classificare l’intero movimento sportivo ligure rispetto a quello delle altre regioni?
“Lo sport ligure vive un momento di grande salute, nonostante la scarsa sensibilità delle istituzioni a riguardo. I risultati parlano da sé, sono sotto gli occhi di tutti, a testimoniare l’inestimabile patrimonio a disposizione della regione, la grande tradizione dei suoi tecnici. Certo, alcune discipline sono ancora un po’ indietro rispetto alla media nazionale, ma non ci possiamo lamentare. L’obiettivo è continuare a crescere, ma soprattutto evitare il cosiddetto “drop-out”, cioè l’uscita degli atleti dalle società, un fenomeno frequente in particolare tra i ragazzi intorno ai 14 anni. Il presidente del Coni Giovanni Malagò è molto sensibile su questo argomento, ci tiene a tenere i giovani sui campi il più possibile, per cercare di infondergli la cultura sportiva di cui il nostro paese ha disperatamente bisogno. I recenti fatti di Roma sono solo l’ultimo esempio”.
Mattia Cutrone