Alice Cassano ed il suo amore per la scherma

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Solo nove giorni ancora per definire la griglia dei 10 “sportivi liguri dell’anno” più votati in ognuna delle categorie d’età previste e poi, solo tramite la pagina Facebook di Stelle nello Sport, avrà inizio il rush finale per incoronare i vincitori.
Una corsa contro il tempo dal 28 al 9 maggio che vedrà protagonisti i campioni e le campionesse che hanno portato in auge il nome della nostra Regione. Campionesse come Alice Cassano, spadista  “Junior” del Chiavari Scherma, che sta facendo il pieno di preferenze nella graduatoria valevole per assegnare il “Trofeo Bayer” (atlete dai 14 ai 18 anni). Conosciamola meglio.

Alice, stai raccogliendo moltissimi voti nel concorso di Stelle. Te l’aspettavi? Una bella soddisfazione per te, per la tua società e per tutto il movimento regionale della scherma, vero?
«Non me l’aspettavo davvero. Conoscevo il vostro progetto perché l’anno scorso ero presente alla premiazione della Chiavari Scherma. Ho da subito apprezzato gli scopi che animano Stelle nello Sport, penso sia una cosa molto bella per noi “piccoli” atleti. La scherma è uno sport affascinante e purtroppo se ne parla troppo poco. I media non ci valorizzano quanto dovrebbero e la maggior parte della gente si concentra principalmente sul calcio, senza considerare molti altri sport altrettanto belli. TV e giornali potrebbero dare più spazio alla scherma, specialmente visti i risultati degli schermidori alle Olimpiadi. Mi piacerebbe che fossero visibili in chiaro le gare di Coppa del mondo. Spero che un’eventuale mia vittoria possa contribuire a cambiare le cose almeno in questa Regione».

Chiediamo sempre agli atleti di descriversi al di fuori della vita sportiva. Tu, come ti racconti?
«Ho quasi 17 anni e sono una ragazza semplice che ama tutti gli sport. Mi diverto andando in giro con i miei amici e uscendo con loro la sera. Sono appassionata di musica, infatti prendo lezioni di clarinetto nella banda di Lavagna. Frequento la seconda superiore a ragioneria di Chiavari e quest’anno gli studi procedono abbastanza bene. Gli impegni sportivi sono molti, ma il tempo per studiare non mi manca».

Parliamo invece ora della scherma. Com’è nata la tua passione? E quali traguardi ti ha portato a toccare?
«Sono nata a Torino. Li giocavo a calcio, poi mi sono trasferita in Liguria e ho voluto cambiare sport, così ho deciso di provare la scherma. Mi hanno sempre affascinata le spade, anche prima di iniziare a impugnarle. Ho iniziato all’età di 9 anni e da lì non ho mai più smesso. Ho cominciato subito misurarmi in gara, infatti le mie vittorie più belle risalgono a quando appartenevo alla categoria Giovanissimi: sono arrivata 2ª e 3ª ai Campionati italiani. In seguito, entrando nella categoria Cadetti, le sfide si sono fatte più difficili, anche se riesco sempre a essere tra le prime otto d’Italia. Quest’anno ho fatto bene anche all’estero perché sono entrata nella top 10 di un circuito europeo e terza ad una gara a squadre in Francia. Questo sport mi sta facendo girare l’Europa e gli sono molto riconoscente: ho raccolto un settimo posto individuale in Svizzera e subito dopo ho vissuto una bellissima esperienza insieme alle mie amiche in Francia. Meno bene è andata in Germania e in un’altra gara di Coppa del mondo dove sono uscita battuta dalla prima schermitrice del ranking mondiale, Alberta Santuccio di Acireale. Infine, la mia prima convocazione con la Nazionale ai Giochi del Mediterraneo svoltisi a Chiavari: purtroppo in quel frangente l’emozione ha prevalso e non è andata molto bene».

In tutto questo girovagare, hai passato solo momenti belli o c’è stato anche qualche ostacolo?
«Gli ostacoli ci sono sempre. Tutto sta a saperli superare. Il momento più difficile è stato a tra gennaio e febbraio, quando ho attraversato un momento di stanchezza in cui non riuscivo a tirare con tutte le mie forze. Inoltre ho avuto un affaticamento al flessore e mi era impossibile allenarmi, ma grazie ai fisioterapisti mi sono ripresa benone. Il momento più bello è stato invece a settembre quando ho sono andata in ritiro con gli Azzurrini: mi sono divertita tantissimo».

La tua specialità è la spada. A chi assomiglia Alice Cassano in pedana?
«Nel mondo della scherma ci sono tantissime persone a cui ispirarsi come Valentina Vezzali e Elisa di Francisca o anche atleti uomini come Baldini o Pizzo. Il mio stile però è unico: lavoro principalmente su anticipi e arresti».

La stagione sportiva non è ancora terminata. Ora cosa ti attende?
«Il 26 aprile volerò con Chiavari Scherma ad Adria, in Veneto, per la gara a squadre che potrebbe regalarci la qualificazione in B2. Poi, il 9 maggio c’è la Coppa Italia ad Ancona, una sfida individuale che vale anche per ottenere un posto ai Campionati Italiani assoluti che si svolgeranno ad Acireale. Spero che la gara a squadre vada bene perché siamo forti e insieme formiamo un team completo. In Coppa Italia spero di riuscirmi a qualificare, anche se sarà difficilissimo, ma ce la metterò tutta per poter gli assoluti».

I sogni nel cassetto di Alice quali sono? E come ti vedi da grande?
«Spero di fare bene il prossimo anno intanto. Il sogno di ogni atleta è arrivare a un Mondiali e partecipare alle Olimpiadi, ma per quello c’è da lavorare ancora tanto. Da grande mi piacerebbe diventare insegnante di ginnastica o preparatrice atletica: la scherma ci sarà sempre nel mio futuro, prima come atleta e poi come allenatrice, magari brava come i miei maestri Giovanni e Giacomo Falcini. Insomma vorrei contribuire a far appassionare come me altri giovani atleti. La scherma è originale, affascinante e con una lunghissima storia alle spalle. Non posso non consigliarla, soprattutto per le trasferte: si gira sempre per l’Italia e per l’Europa e si ha modo sempre di stringere nuove amicizie».

Alessandro Pucci

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