Alberto Regazzoni: “Sono pronto per la stagione del riscatto”

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Un brutto infortunio nella settimana prima dei Mondiali, dopo un anno di sacrifici, non sono serviti nemmeno a scalfire la determinazione di Alberto Regazzoni, canoista della Canottieri Sabazia. Il ventisettenne atleta ligure è tra i primi dieci nella classifica di Stelle nello Sport, categoria “Big maschile – Trofeo Erg”. Ci ha raccontato il suo amore per il canoa e la sua voglia di riscatto per la prossima stagione.

Alberto, tantissimi voti per te. Conoscevi Stelle nello Sport?
Sì, ho anche assistito a qualche premiazione. 600 voti sono tantissimi, già l’anno scorso avevo ottenuto un buon numero di preferenze, spero di ricambiare la fiducia di chi mi sostiene. Il progetto mi piace perché premia discipline poco considerate dal grande pubblico, come la mia. Molti non si rendono conto che questi sport meno seguiti sono i primi a tenere alto il nome del nostro paese all’estero.

Sei reduce da una stagione sfortunatissima.
Mi sono allenato tutto l’anno per poter passare dai 200 ai 1000 metri. Ho fatto 20 giorni in Val Senales, in altura, per riuscire a salire sul k4 1000 metri, la barca più lunga e ambita. Ma dopo aver ottenuto questo onore straordinario mi sono stirato la settimana prima dei mondiali. Ho anche dovuto saltare i campionati italiani. Unica nota positiva, la partecipazione alle Universiadi di Kazan, dove ho raggiunto due quarti posti, un’esperienza incredibile. Ora voglio rifarmi, sono partito bene nelle prime uscite e ho una grande carica.

Quali sono i tuoi obiettivi?
Dalle prime prove indicative ho visto che posso puntare in alto. Nelle prossime settimane ci saranno altri test a Mantova e Milano, da cui uscirà la squadra definitiva per la Coppa del Mondo milanese dei primi di maggio. Quello sarà il primo obiettivo, poi guarderò agli Europei di Brandeburgo e ai Mondiali di Mosca. Punto almeno alle finali, in tutte le competizioni.

Ma come sei arrivato fino a qui? Perché hai scelto questo sport?

Mi ha coinvolto un compagno di scuola, sono andato a provare con lui e mi sono subito innamorato della canoa. Lo sono ancora oggi, mi alleno più di 10 volte a settimana d’inverno, in raduno, mentre d’estate sono impegnato tutto il giorno tra palestra, barca e corsa. Ci vuole tanta passione.

Qual’è l’aspetto che preferisci della canoa?
Tante cose, soprattutto l’adrenalina delle gare, non posso fare a meno di spingermi al massimo. Ogni giorno cerco di migliorarmi, sono sempre più curioso di scoprire tutti i dettagli tecnici, anche dopo 18 anni di pratica. Poi ci sono momenti, soprattutto al mattino presto, dove sei da solo su un lago e ti senti immerso nella natura, in pace con il mondo. E’ sempre una sensazione speciale.

Essendo spesso fuori da casa, che rapporto hai con la tua società, la Canottieri Sabazia?Ottimo, ormai sono l’atleta di punta, insieme a Francesca Capodimonte. Non la cambierei con nessun’altra, a meno che non mi arrivi un’offerta da un gruppo sportivo, mi garantirebbe un lavoro assicurato. Coniugare studio e sport è davvero un’impresa difficile a volte, sto facendo molta fatica a finire i 3 anni di ingegneria gestionale. Ma ci sono quasi, mancano solo due esami.

Guardando ancora avanti, qual’è il risultato che vorresti più di tutti? Un sogno nel cassetto…
Beh, le Olimpiadi. Voglio provare a qualificarmi nel 2016. Per la canoa è difficilissimo, visto che gli equipaggi al via saranno solo 10. So di non essere troppo lontano, perché nel 2012 ai ripescaggi europei sono arrivato terzo, a 6 decimi dai russi. Gli stessi russi che poi hanno vinto l’oro…

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