Nelle votazioni di Stelle nello Sport, spicca il gran balzo compiuto negli ultimi giorni da Andrea Sotteri, rugbista del CUS Genova.
La seconda linea del Banco di San Giorgio, ha scalato infatti rapidamente la graduatoria della categoria “Big Maschile – Trofeo ERG”, attestandosi attualmente in sesta posizione, davanti al campioncino del downhill Francesco Colombo e subito dietro al nuotatore Francesco Pavone e al motociclista Christian Gamarino. Quasi 500 i voti ottenuti dalla stella genovese della palla ovale, numero che è destinato a salire visto il carisma di Sotteri e il grande affetto riservato dal pubblico ligure alla rappresentativa universitaria.
Dopo una stagione da incorniciare in Serie B, culminata con la promozione in Seconda Divisione grazie allo spareggio playoff con Perugia, per il CUS la A2 si è rivelata un po’ più complicata. Bene l’inizio, con tre vittorie casalinghe che hanno fatto ben sperare, salvo poi subire un crollo da novembre in poi, con 8 sconfitte consecutive. Una crisi inspiegabile che è costata la panchina a coach Tedone, prima mossa di una svolta resasi necessaria vista la classifica deficitaria dei biancorossi. Il nuovo allenatore Stefano Bordon ha infuso coraggio all’ambiente cussino e il suo quindici ha subito reagito con una vittoria contro il Vicenza, seguita dal successo al Carlini contro Perugia. La sterzata si è sentita però solo nelle gare interne, perché come testimoniano gli stop con Alghero e Torino (domenica scorsa), in trasferta restano i problemi. Il penultimo posto attuale non basta alla società di via Montezovetto per evitare la retrocessione, ma i playout sono solo a 2 punti e delle ultime tre gare rimanenti, due saranno in casa. Il Carlini è tornato a essere quella fortezza che era l’anno scorso, ma per riuscire a salvarsi, il CUS dovrà fare appello a tutte le energie della sua rosa. A partire dalla proverbiale forza di Andrea “Tarzan” Sotteri.
Venerdì i suoi giovani compagni Barani, Bertirotti e Espasa erano con noi all’istituto Calasanzio per rispondere alle domande di un centinaio di bambini, bramosi sapere tutto sul rugby e sui suoi valori. Oggi invece si concede ai taccuini di Stelle nello Sport uno dei veterani della rosa biancorossa.
Andrea, il CUS e Stelle nello Sport sono realtà amiche che interagiscono da tempo. Personalmente cosa pensi dei questo quindicennale progetto?
“Ammiro molto la vostra attività. Il mio giudizio su ciò che fate è molto positivo. Sono con voi, perché cercate di promuovere gli sport considerati minori in una città assuefatta dal calcio. Vorrei ci fossero più iniziative come Stelle nello Sport che danno risalto a discipline come il rugby e insieme sostengono le associazioni no-profit impegnate nel sociale. Purtroppo la vostra è una vetrina unica a livello locale, visto che i media tradizionali concedono al CUS poco spazio. Spesso si sente parlare molto bene del nostro sport, ma ancora troppo poco. I risultati aiutano a far appassionare la gente, ma anche una maggiore attenzione da parte dei media non guasterebbe”.
Nella tua vita, non solo il rugby, ma anche tanti altri sport.
“Sì lo sport è la mia passione più grande. Da adolescente ho praticato a buoni livelli il canottaggio nel Rowing Club Genovese, venendo anche premiato in una delle prime edizioni di Stelle nello Sport. Amo molto anche il calcio e gli sport invernali, senza contare il fitness che è un po’ la mia filosofia di vita. Ho una laurea magistrale in Scienze Motorie e non concepirei una vita senza l’attività fisica. Adoro stare in compagnia e divertirmi alle feste in modo sano, da buon sportivo. Ho la fortuna di abitare immerso nel verde, una cosa fa felice sia me, da amante della natura, che i miei due cani, Chico e Greg, a cui sono molto legato”.
Il tuo soprannome è “Tarzan”. Da dove deriva?
“Sì tutti mi chiamano così. Mi è stato affibbiato quando, diciottenne, ho iniziato a giocare a rugby. Avevo appena smesso di praticare canottaggio e il mio girovita era un po’ lievitato. In quel periodo avevo i capelli lunghi fino alle scapole e inoltre, da novizio qual ero, avevo uno stile di gioco un po’ “ignorante”. Per questo hanno iniziato a chiamarmi Tarzan e così sono rimasto fino a oggi”.
La scorsa stagione sarà sempre ricordata dal CUS per lo storico ritorno in A, dopo averlo sfiorato tante volte. Un’emozione impareggiabile?
“Che dire, all’inizio neanche ci credevo! È stata la gioia più grande della mia carriera. Sognavo la A da una vita. Alcuni anni fa, mi sono allontanato da questo mondo perché credevo che il progetto di allora non potesse avere un futuro, ma poi sono tornato e la mia fiducia è stata ripagata l’anno scorso con una soddisfazione immensa. Dopo aver vinto lo spareggio con il Perugia, nemmeno mi rendevo conto che avrei calcato i campi della A. Poi, quando sono partiti tutti i festeggiamenti, ho capito che era fatta davvero”.
Quest’anno invece si sta rivelando un po’ più complicato. Secondo te, il CUS ce la farà a salvarsi?
“All’inizio siamo partiti con grande entusiasmo, ma presto i nodi sono venuti al pettine. La società ha cercato di rimediare ad alcuni errori in corso d’opera e il nuovo mister ci sta sicuramente aiutando a rialzarci. Ero molto legato a Rocco Tedone: per me è stato come un padre. Soprattutto nei momenti difficili, ho trovato in lui una guida e un consigliere, ma certe volte cambiare si rende davvero necessario. La salvezza dipende tutta da noi. Siamo una squadra molto giovane che patisce i cali di tensione. Coach Bordon sta lavorando soprattutto dal punto di vista mentale, ci sta facendo ritrovare la testa. Cerchiamo di pensare solo alla prossima partita, anche se la pressione è tanta, così come la stanchezza, visto che siamo a fine stagione”.
E dopo la salvezza con il CUS, che sogni ha “Tarzan” Sotteri?
“Sono un tipo con i piedi per terra. Anche se ho iniziato a giocare a rugby tardi, la mia carriera l’ho fatta e le mie soddisfazioni me le sono tolte. Da giocatore non posso chiedere molto di più di quello che ho adesso. Mi sono laureato perché il mio primo obbiettivo è diventare professore di educazione fisica. Ma il mio sogno più grande è quello di diventare un preparatore di una squadra di rugby che giochi ad alti livelli. Magari nel campionato francese o nella Celtic League. Farlo nel CUS sarebbe straordinario”.
Andrea Sotteri, classe 1984, è il terzo elemento della rosa cussina per anzianità. La sua esperienza è già ora al servizio dei più giovani compagni di squadra, per i quali dirige gli allenamenti nella sala pesi, ma anche delle nuove leve della “cantera” biancorossa, visto che allena l’Under 14 ed è preparatore dell’Under16. Un ragazzone semplice che dedica tutte le energie che ha allo sport e che esce dai facili canoni del “tutto muscoli e niente cervello”.
Alessandro Pucci